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Energia

Il progetto del CEA A. Bellini
Quando è stato istituito il Centro di Educazione Ambientale A. Bellini sulla sommità della collina di Collalto, le strutture esistenti erano state ristrutturate da poco tempo. Quattro unità architettoniche con i laboratori di trasformazione e di confezionamento dei prodotti agricoli, di falegnameria e di lavorazione del ferro rappresentano oggi un insieme decisamente unico nel panorama della rete delle riserve naturali italiane che si dedicano allo sviluppo sostenibile. Il CEA A. Bellini oltre a favorire l’educazione ambientale, il turismo responsabile, l’agricoltura biologica e l’artigianato di qualità, con il progetto “Energia per la Terra” ha realizzato un sistema articolato e complesso di approvvigionamento energetico per il funzionamento ottimale dei diversi impianti di produzione termica di reti elettriche alimentate con tecnologie davvero innovative. Quando abbiamo pensato di realizzare un centro di educazione ambientale sulla collina di Collalto, le strutture architettoniche, abbandonate da alcuni decenni, erano ancora in un ottimo stato di conservazione, anche se le uniche fonti energetiche che abbiamo trovato erano alcuni camini tradizionali. Non c’era alcun impianto termico la corrente elettrica era staccata dalla rete.
Dal paleolitico superiore, nella zona sono stati trovati accampamenti preistorici di 17.000 anni, al neolitico, tracce di ceramiche impresse si trovano frequentemente sulla cima di Collalto, fino all’alto Medioevo con le tombe trovate tra le due strutture ricettive e le tracce del Castello di Collato nell’attuale Bosco dei Caprioli, l’uomo si è riscaldato semplicemente con il fuoco di notte e con il sole di giorno. Portando avanti una tradizione millenaria che è stata sradicata solo nell’ultimo secolo con l’avvento degli idrocarburi e dei suoi derivati. Perfino l’illuminazione delle stanze fino all’ultima guerra mondiale avveniva con le candele, il lume ad olio ed il più “potente” lume a carburo. L’uomo della società moderna nell’era del petrolio ha radicalmente modificato le sue abitudini consumando più energia e più spazi fino all’attuale crisi dello sviluppo che ha portato l’intero pianeta ormai sull’orlo di un vero collasso ecologico. Eppure già da alcuni decenni molti scienziati avvertivano dell’imminente crisi energetica a cui soprattutto la società occidentale andava incontro. Aurelio Peccei del Club di Roma nel suo libro “I limiti dello sviluppo”, intorno alla metà degli anni settanta, ipotizzava la crisi petrolifera nel 2026 e questa avrebbe portato l’umanità in un vero collasso poiché le risorse naturali diminuivano in relazione alla crescita demografica. L’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio in questi ultimi mesi del 2006 ci conferma che la risorsa energetica fornita dagli idrocarburi è limitata, oltre ad essere particolarmente inquinante. Bisogna dunque pensare alle energie rinnovabili, ecco perché il progetto del CEA
A. Bellini è finalizzato al massimo rispetto per la Terra. I nuovi processi di produzione energetica non prevedono scarti di CO2 o quantomeno le percentuali del principale “killer dell’aria” vanno verso la neutralità o sono ridotte al minimo. La Riserva Naturale Lago di Penne, con il progetto “Energia per la Terra” vuole contribuire concretamente alle condizioni stabilite dal Protocollo internazionale di Kyoto. I dati e i risultati forniti nella mostra sull’ Energia per la Terra, istallata permanentemente nel CEA, dimostrano che le possibilità tecnologiche per una produzione energetica a basso impatto ambientale sono reali e per questo il CEA A. Bellini continuerà la sua opera di sperimentazione e applicazione dei nuovi sistemi che verranno realizzati nei prossimi anni nell’interesse prioritario dell’ambiente, per il futuro stesso dell’umanità.



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